Banksy torna a colpire questa volta con un graffito che collega in una volta sola il Regno Unito e la Francia: la sua Cosette tratta da Les Misérables, è un chiaro riferimento ai rifugiati di Calais
Banksy, il misterioso – o la misteriosa – artista di strada ha colpito ancora, ma questa volta la sua dedica travalica ideologie e nazioni e si rivolge ai migranti del Calais ‘Jungle‘, il campo profughi nel Sud dell’Inghilterra, contro cui recentemente la polizia inglese ha utilizzato lacrimogeni e altre forme di repressione violenta.
Bansky questa volt ha voluto omaggiare la Francia, paese da cui provengono i migranti che attraversano l’Europa per cercare una nuova vita nel Regno Unito. L’immagine è l’icona del musical francese ‘Les Misérables’, ispirato dall’opera omonima di Victor Hugo, realizzato su di un muro che si trova di fronte all’ambasciata francese a Knightsbridge, a Londra. La ragazza rappresentata è Cosette, personaggio di ‘Les Misérables‘, attorno alla quale aleggia una nube (il gas dei lacrimogeni usati a Calais), che fa sgorgare lacrime sulle guance della ragazza.
Secondo quanto riferito dal The Guardian, il graffito è apparso durante la notte di sabato.
L’opera dell’artista e attivista Banksy ha risollevato, in Inghilterra e non solo, tutta una serie di critiche sulla gestione da parte del Regno Unito della questione dei rifugiati. Anche il leader del partito laburista Jeremy Corbyn del Regno Unito, ha spezzato una lancia a favore dei profughi del ‘Jungle‘ di Calais, descrivendo le condizioni “vergognose” de campo, dopo una visita condotta in loco sabato mattina, per cercare di capire meglio la crisi dei rifugiati.Per la prima volta in assoluto Banksy ha incluso un codice di scansione QR alle sue opere, al fine di rendere interattivo la propria produzione artistica, che ormai si spinge ben oltre i limiti della legalità, oltre che dalle polemica e della denuncia. Il pubblico può adesso eseguire la scansione dell’immagine tramite la presenza del codice QR in basso a sinistra del graffiti ‘Les Misérables‘ per visualizzare un video del campo di Calais del 5 gennaio, che noi abbiamo deciso di riportare qui di seguito.
Il video, che dura circa sette minuti, mostra una zona del campo profughi di Calais avvolta in una nube di gas (il lacrimogeno attaccato nel murale) mentre le polizia, che resta per lo più invisibile, cerca di respingere durante la notte i profughi con proiettili di gomma e granate a concussione tra la tendopoli vicino a Routes des Gravelines.
Qualcuno durante la notte ha cercato di staccare dal muro il graffito di Banksy
Il murale realizzato appena due giorni fa, è diventato talmente discusso da attirare le mire di alcuni malintenzionati. Armata di cacciaviti e di torce, una banda ha trascorso diverse ore di fronte all’ambasciata francese, nel tentativo di rimuovere il graffito di Banksy dal muro di Knightsbridge.
L’opera è già una componente culturale del quartiere, numerose sono le persone che si recano giornalmente a visitarla e a scattare dei selfie ricordo. Così l’attaccamento della comunità londinese verso le opere anonime e illegali di Banksy, ha fatto sì che la polizia si sia impegnata ad arrestare subito i presunti ladri e l’opera è rimasta lì dove si trova ancora, per la gioia dei londinesi. Si è supposto che il tentativo di furto fosse relativo al forte messaggio lanciato da Banksy sulla questione profughi nel Regno Unito, che spacca tanto la Camera dei Lords che l’intera popolazione. Ma in realtà il fine non era politico, bensì economico. Dal momento che le opere di Banksy vengono vendute all’asta anche per più di 550.000 sterline , è normale che qualcuno tenti di rubare quelle esistenti nella speranza di tirarci su una bella somma.
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