Come funziona e a chi è rivolto il “Bonus prima casa”: richieste ancora aperte, come procedere

Disponibile ancora, per tutto il 2023, il Bonus prima casa: quali sono i requisiti per sfruttare tale opportunità.

Il decreto Sostegni bis ha introdotto tutta una serie di norme, rinnovate poi dalla Legge di Bilancio 2023, che agevolano chi compra una casa entro la fine dell’anno. I beneficiari potranno ottenere uno sconto sulle imposte di registro, ipotecaria, catastale e dell’IVA se presente.

In quest’ultimo caso, infatti, si ha diritto ad un credito d’imposta pari all’imposta versata al momento dell’acquisto. I vantaggi consistono nella riduzione dell’Iva dal 10 al 4% per chi acquista l’abitazione direttamente dall’impresa costruttrice; nello sconto del 2% sull’imposta di registro; nel credito di imposta per chi vende e ricompra casa entro 12 mesi.

Bonus prima casa 2023, chi può accedervi e per quali immobili è previsto: guida alle agevolazioni fiscali

Innanzitutto, è necessario che chi intende comprare una proprietà provveda a vendere entro 12 mesi eventuali case per il cui acquisto ha beneficiato delle stesse detrazioni. Non si possono acquistare immobili nello stesso comune e la residenza deve corrispondere alla città dove si trova l’abitazione.

Non è obbligatorio effettuare il cambio di residenza se: 1) la casa si trova nello stesso comune in cui l’acquirente svolge la propria attività (indipendentemente dal fatto che sia remunerativa o meno); 2) la casa si trova nello stesso comune in cui ha sede l’attività del proprio datore di lavoro; 3) l’acquirente lavora nelle Forze Armate e di Polizia.

Bonus prima abitazione cosa prevede
In cosa consiste e a chi è destinato il “Bonus prima casa”: richieste ancora aperte, come procedere (GraffitiBlog.it)

Il Bonus è destinato a coloro che non hanno compiuto ancora 36 anni nell’anno in cui viene stipulato il rogito e il cui ISEE non sia superiore a 40.000 euro. Tali requisiti sono necessari anche per beneficiare della garanzia statale fino all’80% della quota capitale del prestito per quanto riguarda i mutui.

Facendo la dichiarazione dei redditi, si avrà diritto anche allo sconto sugli interessi passivi del mutuo e ad un risparmio del 19% fino a 1000 euro per le spese da sostenere per l’intermediazione immobiliare.

Le categorie di immobili per i quali si può sfruttare il vantaggio sono quelle catastali, cioè di tipo:

  • civile (A/2),
  • economico (A/3),
  • popolare (A/4),
  • ultrapopolare (A/5),
  • rurale (A/6),
  • villini (A/7)
  • alloggi tipici (A/11).

Rientrano nel gruppo anche i magazzini (C/2), le rimesse (C/6) e le tettoie (C/7). Sono escluse le case signorili (A/1), le ville (A/8) e i palazzi di interesse storico-artistico (A/9).

L’Agenzia delle Entrate può revocare il bonus prima casa:

  • in caso di dichiarazioni mendaci rese al momento della registrazione dell’atto d’acquisto
  • per mancato trasferimento della residenza entro 18 mesi dall’acquisto.

Revocato il bonus, l’acquirente dovrà pagare una multa del 30% sulle imposte e degli interessi di mora. Se si tratta di una cessione soggetta a IVA, oltre a questo dovrà pagare anche la differenza d’imposta non versata.

 

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