Antibiotici non necessari e test clinici possono danneggiare i pazienti, ecco alcuni consigli

antibiotici

Un gruppo di medici australiani ha deciso di rilasciare delle raccomandazioni ad uso e consumo primariamente dei medici, ma anche dei loro pazienti, in cui si avvisa caldamente la riduzione dell’uso degli antibiotici, di test clinici come i raggi X o le TAC, a meno che non siano strettamente necessari.
Si tratta soltanto di una parte assai esigua delle oltre 60 raccomandazioni fatte dai quattordici esperti medici sul sito australiano: NPS MedicineWise.
NPS MedicineWise, è un’associazione non-profit, che si è impegna a rilasciare con frequenza consigli utili sul mondo della medicina in generale: adesso ha incluso una serie di dettagli nell’ambito della campagna per incoraggiare medici e pazienti a chiedersi se i test clinici, le continue scansioni e trattamenti a base di antibiotici siano davvero necessari prima di effettuarli.

Gli antibiotici sono presi di mira dagli esperti che ne limitano l’uso, onde ridurne la resistenza e uno tra questi, il dottor Frank Jones, del Royal Australian College of General Practitioners, ad esempio raccomanda di evitare di far assumere antibiotici ordinari ai bambini tra i 2 e i 12 anni per le infezioni all’orecchio.
Le accomandazioni servono a garantire l’uso di antibiotici appropriati per le infezioni del tratto urinario, le infezioni delle vie respiratorie superiori, le ulcere alle gambe, cisti epidermiche, l’acne, e la considerazione giornaliera di una minore somministrazione per i pazienti in terapia intensiva“, ha detto, l’esperto medico, aggiungendo che “i piccoli vantaggi dell’uso degli antibiotici devono essere valutati contro il rischio e potenziali effetti collaterali, come le eruzioni cutanee ela diarrea, e [che] gli antibiotici non riducono il dolore a 24 ore.”

Tra gli altri ammonimenti si consiglia ai pazienti con bronchite acuta che non hanno bisogno di una radiografia del torace; di non richiedere l’imaging per i pazienti con dolori non specifici alla parte bassa della schiena; di evitare la prescrizione di antibiotici per le infezioni del tratto respiratorio superiore.

IN molte situazioni assumere gli antibiotici non è necessario né saggio, soprattutto a fronte degli effetti collaterali

Il Presidente del Royal Australian College of General Practitioners, il dottor Justin Coleman, ha aggiunto il suo contribuito a quello del collega Frank Jones, nel tentativo di chiarire alcune idee sbagliate per i genitori, soprattutto sul fatto di evitare gli antibiotici per curare le infezioni dell’orecchio nei bambini.
Entrando nel merito del parere si apprende che: “in generale molti medici li stanno prescrivendo e molti pazienti e genitori li stanno assumendo, partendo dal presupposto che questo sia il miglior trattamento. L’evidenza non sta dicendo che non dovremmo mai prescrivere un antibiotico, ma sta dicendo che non dovremmo da routine usare un antibiotico a causa di un’infezione all’orecchio“. La ragione principale è perché non fa molta differenza. Se facesse tanta differenza sarebbe valsa la pena a fronte gli effetti collaterali e della resistenza“.

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Giovanni Conti
Sono Giovanni Conti, un 28 enne appassionato di scienza e tecnologia con una laurea in ingegneria gestionale, nutro da sempre la passione per il giornalismo informativo riguardante tutte le innovazioni scientifiche e tecnologiche, che puntano ad un miglioramento della qualità della vita e più in generale all'ampliamento dello scibile umano.